ph Aurelio Di Virgilio, Courtesy the artist


Sexy Movers 

(2020)



concept Aurelio Di Virgilio
dancers Sharon Estacio Lucrezia Palandri
music Ivano Pecorini
lights Marco Cassini
costumes Marco Rambaldi
production Cango | Centro Nazionale di produzione per la danza Virgilio Sieni
with the support of Atelier delle Arti danza - Livorno, Azienda Speciale Palaexpo - Rome
in collaboration with Company blu, H(abita)t - Rete di spazi per la danza /MUVet




Sexy movers
is a reflection on the essay A general theory of love by Thomas Lewis, M.D. Fari Amini, Richard Lannon, M.D.
The focus is the meeting with the other, a meeting that explores the moment in which two persons come into contact, the moment which gives a start to a transformation process. Imagine to expand this moment, to stretch time and observe the vibrations, moods and dynamics that precede the match.


What happens when we get close to someone?
What happens when our eyes meet someone’s eyes?
How do we change according to the match?
    

Sexy movers wants to be a transformation process, in which bodies store experiences and use them as a strategy to communicate with each other


They’re both convinced that a sudden passion joined them. Such certainty is beautiful but uncertainty is more beautiful still [..]

There were signs and signals even if they couldn’t read them yet. Perhaps three years ago
or just last Tuesday [..]

Love at First Sight
Wislawa Szymborska


 
Sexy movers nasce da una riflessione sul saggio A general theory of love di Lewis, Amini, Lannon. Il focus è l’incontro con l’altro, un incontro che esplora il momento in cui due individui entrano in contatto, il singolo istante che dà inizio a un processo di trasformazione. Immaginiamo di poter dilatare quest’istante, di poter scandagliare il tempo e osservare le vibrazioni, gli stati d’animo e le dinamiche che precedono il match.

Cosa accade quando ci avviciniamo a qualcuno?
Cosa succede quando i nostri occhi si incontrano con quelli dell’altro? Come cambiamo a seconda degli incontri?

Sexy movers si propone di essere un percorso di trasformazione, in cui i corpi archiviano esperienze e le utilizzano come strategia per comunicare con l’altro.




Agenda 

performance
10 - 11.11.2021 Sala Santa Rita, Roma

28.02.2020 Cango - Cantieri Goldonetta, Firenze

exhibition
03 - 14.11.2021 Sala Santa Rita, Roma







still frame from video by Anouk Chambaz


LAND

(2021)



project by Aurelio Di Virgilio
video archive_ Circo Massimo Anouk Chambaz 
artistic advice Marta Federici, Paola Granato, Ilaria Mancia
with the support of Azienda Speciale Palaexpo  (Prender-si cura program curated by Ilaria Mancia) - Mattatoio, Roma


LAND is a performance that uses a carpet to determine the action focusing the gaze towards a precise and clear dimension, which over time can open up to the surrounding landscape. A common horizon in which people are invited to act. The interest is in how external informations are absorbed and integrated in performer’s inner dimension. The carpet looks like a place of choice and acts as a membrane between the dancer's body and the outside. In this forcibly solitary space, the dancer has to build a code of gestures and gazes that over time allows the performer to define a network of real or imaginary relationships. The practice is conceived as an ongoing learning process that allows to locate the viewers and the performer in a common ground of interaction. LAND is an immersion into a delicate intimacy that makes its way through the folds of the body.


LAND ci parla del paesaggio come di un territorio instabile e cangiante, nel quale siamo completamente immersi. Non più qualcosa di esterno a noi, ma qualcosa che si genera e si rigenera costantemente attraverso di noi: un luogo che si articola su una rete di legàmi, visibili e invisibili, che ci connettono al fuori e alle altre persone. Il focus della ricerca è sulla modalità in cui le informazioni esterne vengono rilevate e inserite all’interno del proprio paesaggio interiore. In questa dimensione solitaria, il performer è chiamato a costruire un codice di gesti e sguardi in grado di definire un’articolata rete di relazioni reali o immaginarie. La performance usa una moquette per definire il luogo e il limite dell’azione: in questo modo si vuole orientare la fruizione verso una dimensione precisa e netta, che nel tempo può aprirsi all’ambiente circostante e favorire la formazione di un territorio orizzontale quindi condivisibile e non più solitario. 



Agenda

07.11.2021 Racconti di altre danze Festival - Livorno

03.09.2021 Inluogo Festival - Treviso

04.03 2021 Fondazione Nicola del Roscio | La Fondazione - Roma

09 - 10.01.2021 Circo Massimo, Roma






Recidency in La Pelanda, 2021. 
Courtesy Mattatoio, Rome

Ph by Monkeys Video Lab 




Courtesy Fondazione MAXXI, 2023.

ph Giada Spera

,


Jeplane

(2022 )


project by Aurelio Di Virgilio
co-produced by Atelier delle Arti - Livorno, Il Mutamento, Torino, Pilar Ternera- Livorno
executive production Pilar Ternera - NTC
music Ivano Pecorini
lights Massimiliano Calvetti
styling and costumes Giulia Geromel / Marco Rambaldi
dramaturgical consultancies : Massimiliano Barachini, Elena Giannotti
thanks to Clarissa B, Jolanda DV, Paola G, Andrea M.




JEPLANE è spinto dal desiderio di ricostruire le dinamiche che si scatenano davanti a un paesaggio.
L’orizzonte, l’appiattimento del mondo in una linea, il sentimento del futuro. Le proprietà specifiche di questo territorio sono instabilità e iridescenza. Vedere un orizzonte insieme è gettare gli occhi altrove, permettendosi di dire cose mai pensate, forse di non dire nulla.
In un set delicatamente artificiale che richiama un’ambientazione intima, Aurelio getta il corpo all'interno di architetture immaginate che provengono dalla propria interiorità preparandosi a costruire uno sguardo limpido, complesso e umido di storia.
JEPLANE si presenta a tutti gli effetti come il luogo dei legami impossibili, invisibili, interrotti.

"Per questa occasione ho trovato degli occhi nuovi"

JEPLANE was born from the desire to reconstruct the dynamics that are unleashed in front of a landscape: the horizon, the flattening of the world into a line, the feeling of the future.
The specific properties of this territory are instability and iridescence. 'otherwise is to cast your eyes elsewhere, allowing yourself to say and to think things you never thought about, perhaps not to say anything. In a delicately artificial set that seems an intimate setting, Aurelio throws his body into imagined architectures that come from his own interior, preparing to build a clear, complex and humid gaze. JEPLANE appears as the place of impossible, invisible, interrupted bonds.

"For this occasion I found new eyes”


Agenda 

15.09.2023 Teatro dell’Accademia - PERFORMATIVE03, MAXXI L’ Aquila

17 - 08.2023 San Bonaventura - Bmotion Festival, Bassano del Grappa

09 - 10.10.2022 Nuovo Teatro delle Commedie - Racconti di altre danze Festival, Livorno





For more informations about JEPLANE:
aureliodivirgilio@gmail.com

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